29 maggio 2007

Ok alla legge sugli ulivi secolari


VIA LIBERA DAL CONSIGLIO REGIONALE DOPO LA PETIZIONE DI quiSalento
Stop al saccheggio del territorio: vietato il commercio dei patriarchi verdi

Sì definitivo per la legge regionale che tutelerà gli ulivi secolari del Salento e della Puglia. Il Consiglio regionale nella seduta di oggi ha approvato all’unanimità il disegno di legge regionale ‘Tutela e valorizzazione del paesaggio degli ulivi monumentali della Puglia’ (n. 39 del 03/10/2006).

Il provvedimento sottopone a particolare tutela i cinque milioni di ulivi secolari monumentali, esemplari di pregio tra gli oltre 60 milioni di piante che segnano il paesaggio caratteristico della Puglia, ulivi che soprattutto negli ultimi tempi sono diventati oggetto di un odioso commercio.

Proprio per fermare il traffico di ulivi secolari del Salento la rivista quiSalento nel numero di maggio, denunciando il florido commercio anche attraverso il web, aveva promosso una petizione con l’obiettivo di sbloccare l’iter della legge regionale. Grazie anche ai lettori di quiSalento, che hanno risposto all’appello inviando centinaia di mail alla Regione, è stato accelerato l’iter di approvazione della legge.

“Al di là degli effetti immediati”, dichiara Roberto Guido, direttore di quiSalento, “questa legge è una vera svolta perché costituisce una vero salto di qualità nella tutela dell’ambiente e indica la strada giusta per assicurare ai salentini e ai pugliesi l’opportunità di salvaguardare il paesaggio, quello straordinario concentrato di mare, sole e natura che la storia ha consegnato ai salentini e ai pugliesi”.

Dal momento della pubblicazione della legge scatterà il regime transitorio che recita: “È vietato su tutto il territorio regionale il danneggiamento, l’abbattimento, l’espianto ed il commercio degli ulivi plurisecolari”.

Sul sito www.quisalento.it è disponibile il testo della nuova legge.

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20 maggio 2007


io dentro-lui fuori

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18 maggio 2007

Baia dei Turchi ad Otranto: la Regione media per una composizione

Da: segreteria.trasparenza@regione.puglia.it
Oggetto: Re: PUGLIA VERGOGNA! baia dei turchi
Data: 18 maggio 2007 16:48:28 GMT+02:00
A: valentinasanso@libero.it

Baia dei Turchi: quella spiaggia privata non si farà, accogliendo l’interesse generale prevalente espresso dai cittadini di Otranto, ma senza penalizzare l’impresa che ha ottenuto la concessione. “E senza criminalizzarla”, hanno osservato i rappresentanti della Regione – l’assessore al demanio Guglielmo Minervini, il capogruppo della Margherita Dario Stefàno, il consigliere del Prc Pietro Manni – nell’incontro col sindaco Francesco Bruni, rappresentanti dei concessionari e della cittadinanza.

“Abbiamo acquisito la disponibilità dell’impresa a trasferire i diritti in un’alternativa, a condizione che l’intera baia venga restituita alla pubblica fruizione”, ha detto l’assessore al termine della riunione convocata per concordare una “strategia di uscita”. Questo, con la possibilità di convertire in spiaggia pubblica con servizi, allarga molto le ipotesi di soluzione. In tempi brevissimi, ha assicurato Minervini, i funzionari della regione saranno ad Otranto per un sopralluogo.

È la “traslazione della concessione” che consentirà di “comporre due interessi concorrenti ma ugualmente legittimi”. Nella vicenda, in attesa della definizione del piano regionale delle coste, la “Regione ha mantenuto un profilo di assoluta coerenza, l’iter amministrativo è stato regolare”, ha rilevato Minervini, ricordando che nel complesso “il governo regionale condivide l’esigenza sociale di destinare all’uso pubblico la baia”.

Considerato che il “peccato originale sta nell’errore del Comune, nella decisione sul piano delle coste prima presa poi rimangiata a furor di popolo”, per Dario Stefàno è “da evitare da un lato che una volontà popolare soccomba ad un uso privatistico e dall’altro che una legittima richiesta di attività economica venga messa sul banco degli imputati. Il momento da ricercare è proprio la traslazione. In caso non si arrivi ad una soluzione, il governo regionale non deve farsi condizionare dal rischio di un eventuale risarcimento”. La concessione riguarda 1600 metri quadrati della Baia dei Turchi e interessa un tratto di 70 metri di arenile.

“Una soluzione, sulla base della traslazione – ha fatto eco Manni – è imprescindibile davanti alla volontà popolare espressa su un valore collettivo che non può che prevalere su quello privato. È necessaria una composizione di comune soddisfazione che riprenda il senso reale delle cose”.

Per il sindaco Bruni la traslazione, pur condivisibile, rischia di non trovare tratti alternativi, se non vengono ridimensionate o revocate concessioni rinnovate provvisoriamente. (fel)

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15 maggio 2007

baia dei turchi 2

Baia dei Turchi (Otranto - Le): Minervini convoca riunione

Sulla questione della spiaggia di Baia dei Turchi (Otranto – Le), l’assessore al Demanio Guglielmo Minervini ha convocato una riunione per il prossimo 18 maggio alle 10.00 presso la sede dell’Assessorato (Bari, via Celso Ulpiani). L’incontro, cui parteciperà anche il sindaco di Otranto Francesco Bruni, servirà ad iniziare un percorso per la risoluzione dei problemi evidenziati dai cittadini, dalle organizzazioni e dalle istituzioni locali.

Gio, 10 Maggio 2007 @ 17:11 - http://www.regione.puglia.it/

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11 maggio 2007

baia dei turchi - otranto

VERGOGNA!

La Regione Puglia ha nuovamente rilasciato, in data 27/04/2007, una concessione per l'installazione di "servizi" nella spiaggia denominata Baia dei Turchi, sul litorale appartenente al comune di Otranto. Lo stesso sito dove un anno fa fu rilasciata la concessione, per un anno, per la costruzione di uno stabilimento balneare, alla stessa persona.
Vi esprimiamo con forza la nostra indignazione.
Riteniamo che la Regione Puglia abbia commesso un grave errore, non rispettando i desideri e le esigenze dei cittadini, otrantini, italiani e non italiani, che "abitano" la costa e che la vivono nel periodo estivo.
Non possiamo tollerare che ancora una volta, in barba ai buoni propositi dichiarati un anno fa, voi che governate la Puglia non rispettiate le idee di tutela del territorio, di sviluppo turistico ed economico, non rispettiate i voti di un consiglio comunale che, all'unanimità, un anno fa ha deciso di considerare "libera" la Baia dei Turchi.
Il territorio di Otranto è già densissimo di spiagge privatizzate.
Non tolleriamo l´ulteriore sfruttamento mercantilistico di uno degli ultimi angoli di paradiso di cui la collettività, e nessun altro, può ancora sentirsi padrona.
Non tolleriamo che le politiche di palazzo, soprattutto in un periodo di elezioni amministrative, portino alla totale e definitiva svendita di ciò
che è nostro, di tutti.
Vi informiamo che la Baia dei Turchi è l'unica località pugliese, seconda solo agli ulivi secolari, presente nella classifica nazionale del FAI dei luoghi scelti come "luoghi del cuore" dagli italiani.
Chiediamo che, rispettando le scelte degli Otrantini, dei Salentini, degli amanti della natura e del paesaggio salentino provenienti da tutto il mondo, la Baia dei Turchi diventi "area di libera fruizione per alto interesse paesaggistico", che sia vincolata dal piano paesistico anche come "luogo panoramico di primaria importanza", per la completa salvaguardia delle presenze ambientali e delle visuali panoramiche.
Vi chiediamo di intervenire subito secondo le idee e i programmi politici che avete sempre enunciato, bloccando il permesso così superficialmente concesso ad un solo privato cittadino.

federico de giorgi

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02 maggio 2007

Bike Sharing per Lecce °° critical mass


Sabato 5 maggio nuova critical mass a Lecce: partenza alle 17 da Porta Napoli, arrivo in piazza S. Oronzo, dove il gruppo "Energie Pulite" presenterà il progetto "Bike Sharing per Lecce", elaborato da CulturAmbiente.

Cos'è il bike sharing?
Il servizio di bike sharing è un innovativo sistema di noleggio biciclette automatico.
Chi arriva in città con l’autobus, il treno o la propria auto ha la possibilità di utilizzare una bicicletta per muoversi in libertà.
Nei nodi della città, con un occhio di riguardo agli studenti e ad altre categorie sensibili, saranno collocati dei punti di distribuzione presso i quali, attraverso una card elettronica, è possibile prelevare una bicicletta.
La consegna della bicicletta può avvenire in un punto diverso da quello dove è stata presa, proprio per creare una forte integrazione con diversi mezzi di trasporto.

Dove praticare il bike sharing?
Ma in una città dotata di piste ciclabili, ovviamente!
Da qui la critical mass e l'elaborazione del progetto da parte di CulturAmbiente, che, oltre al bike sharing, prevede una rete coerente e criteriata di piste ciclabili a Lecce.

Siete curiosi?
Allora l'appuntamento è per sabato 5 maggio alle 17 a Porta Napoli.
Non mancate!

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fine pena mai

Melpignano, lunedì 30 aprile ’07, ore 20.00

La ‘festa’ di “Fine pena mai” è a Melpignano. E’ sera le luminarie, in attesa, spente coronano la piazza, custodiscono la visione. L’alchimia propria del cinema è scrivere ‘mondi’. L’idealità di luoghi diversi scrive una realtà altra: unifica, toglie distanze, fantastica. Aspettiamo Antonio (Claudio Santamaria) e Daniela (Valentina Cervi): ‘balleranno’ la piazza. Davide Barletti e Lorenzo Conte provano lo spazio ad uso del direttore della fotografia. Misurano le distanze, costruiscono le inquadrature. Una economia del possibile che misura luce, virtù tecniche, desideri creativi.
In realtà si fa una scena già girata in precedenza. Il set precedente era a Galatone, ci racconta la scenografa Sabrina Balestra. La luminaria spiantata da terra, rotta dalla sua architettura ‘naturale’, poggiata al pavimento. Una vertigine, un capogiro amplificato dalla pioggia venuta a fare specchio sul lastricato di pietra dura. La psichedelia delle luci disegnava un percorso che i due protagonisti attraversavano in una scena dove sanno ‘per la prima volta’ la paura.
“Hai paura?”. “Paura? E paura di cosa?”. “Sono sei mesi che non vai più a Padova, non studiamo più. Tonio, cosa stiamo facendo? Mi sento come allo sbando, forse dovremmo darci una calmata. Ammettilo che pure tu hai paura, ti prego ammettilo”. “Lela, io non ho paura di niente…”.
Era rappresentato un Salento che smonta la sua cartolina, la leziosità di una visione potente ma ormai consueta della festa per accogliere e scrivere una visione di smarrimento, di inquietudine, per inquadrare una realtà in disfacimento, allucinata e smarrita. Questo era il Salento che tra gli anni settanta e ottanta conosce la diffusione delle droghe ed insieme la strutturazione di un potere malavitoso artefice e insieme vittima di quel mercato. Tanti “boss”, sedotti dalla magia euforica delle sostanze, vedono infrangersi il loro potere assoggettati alle dipendenze, al vizio che non conosce comando ed omologa nel bisogno. ‘Li scoppiati’, ‘li tossici’, il popolo di quella sciagurata epoca si mescolava nella morsa interclassista delle polveri. Nomi aristocratici e nomi della buona borghesia mischiati a quelli che divenivano illustri per motivi di cronaca.
“Fine pena mai” scrive questo frammento di storia attraverso la metafora di un amore denso e “disgraziato” con il suo destino di dolore.

Racconta Daniela nel documentario che completa il film (nello stile proprio dei Fluidi): “Ci amavamo. Eravamo sicuri che tutto sarebbe stato bellissimo” il giorno del nostro matrimonio “fu l’ultimo giorno felice della nostra vita. Ci siamo sposati il 20 luglio del 1978. Il 21 la nostra vita cominciò ad andare a fondo”.
Oggi Antonio dopo 23 anni sconta il suo “fine pena mai” fuori dal regime speciale per associazione mafiosa (il 41 bis) che imponeva l'isolamento, limitava le ore d'aria, i contatti tra i detenuti, i colloqui coi familiari e rifiutava i permessi e le misure alternative (affidamento, semi-libertà, detenzione domiciliare) concessi ai detenuti comuni.

MM

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"Il vento, il vento. C'è da credere che esso sia lo strepito delle memorie nel loro rapido passaggio sulla terra; il mondo presente mi appare singolarmente inadatto a mescolarsi a tale musica."

Maria Corti

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01 maggio 2007

kurumuny 2007


"Si sente un cantare lontano, estenuato; sono i mietitori che stanno fermi in mezzo al campo a riposarsi, con in mano pane e pomodori. Quando le voci tacciono, arriva il suono di una chitarra e sale fra le due donne e i mietitori, sta sulle foglie degli ulivi, sta sugli scogli grigi; in che cosa è tanta letizia da esprimere? Sì larghe braccia ha sulla terra una chitarra?"

Maria Corti
"La leggenda di domani", 1946 (ca.) [Manni ed. 2007]

SIDEROFONO RAUCO oggetto sonoro di
  • antonio de luca



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