15 settembre 2007

Ascoltare il corpo prima della mente


"Immaginare doveva diventare il risveglio.
Immaginare doveva continuare a essere il mio motore, un apparato da trasferire almeno in parte dalla mente al corpo.
Pensare col corpo? Pensare col corpo.
Ascoltare il corpo prima della mente? Ascoltare il corpo prima della mente.
Il corpo, se allenato all'ascolto, fornisce tracce e spiegazioni alla comprensione che spiegare non è possibile.
Anche perchè spesso chi pensa di avere i titoli per farlo, il corpo, il proprio corpo, lo conosce poco o affatto.
Questo lo sanno bene tutte le persone che sono cresciute a contatto quotidiano con il territorio.
Quasi nulla passa prima dalla loro mente, ma tutto reagisce come gli occhi alla luce,
l'orecchio al suono, il palato al gusto, l'erba alla pioggia.
Noi, invece, cresciuti disimparando il territorio e anche il nostro corpo, territorio della nostra intelligenza di uomini,
dobbiamo dare fiducia al corpo, che reclama l'azione, che esorta a non avere paura.
E' il corpo l'unico strumento che può fornirci un riferimento fisico nello spazio vitale che abitiamo.
La sua potenza fisica e cinetica crea l'accesso alla visione di cose che non si possono scoprire seduti ad un tavolo,
accontentandosi del solo pensare.
L'unione di questi due poli ci rende minuscole particelle pienamente integrate
con il senso generale dell'universo in cui viviamo.
Ogni piccola cosa del mondo naturale che ci circonda è la metafora e il simbolo di qualcosa di più grande.
Il sangue ha bisogno di ossigeno da trasportare,
ma se il sangue è stanco, infetto di nevrosi e cinismo, trasporta armi chimiche mortali.
Il sangue deve uscire e rigenerarsi nella luce, davanti alla terra dalla quale tutti veniamo e alla quale torneremo.
Siamo sangue e nervi, ossa e carne, materia deperibile tenuta viva dall'ossigeno
che proprio il nostro sangue è in grado di trasportare:
il respiro della vita non è nel pensiero,
ma nello sguardo quotidiano di ciò che ci circonda e di quello che incontriamo sulla via.
L'alito dell'esistenza si svolge nell'Immaginare ogni istante."

Davide Sapienza, "I diari di Rubha Hunish - brevi saggi sull'interruzione del pensiero in viaggio", Baldini Castoldi Dalai 2004

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04 settembre 2007

zanotelli per la Palascìa

Alex Zanotelli, nel corso del suo discorso durante l'iniziativa dei padri Comboniani al Castello Carlo V di Lecce il 2 settembre in occasione della partenza della Carovana della pace, ha firmato l'adesione al Comitato Giù le mani da Punta Palascia e nel suo intervento ha lanciato un appello a sostegno di questa battaglia civile:
"Oggi il mondo è pericolosamente sull'orlo di un abisso, ha di fronte la minaccia nucleare e un aumento vertiginoso delle spese militari, a livelli pari a quelli del periodo della guerra fredda. Il Sud è sempre più militarizzato, da Napoli a Sigonella la presenza militare si è moltiplicata. Anche il Salento rischia di essere coinvolto, per questo bisogna opporsi all'ampliamento della base militare di Punta Palascia."
Dopo aver invitato i presenti a firmare l'appello promosso dal Comitato "Giù le mani da Punta Palascia", ha detto "non fatevi rubare un pezzo di questo meraviglioso territorio".

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