Report nella città creativa 1 ::: Il cinema Teatro dell’Antoniano :::
E’ possibile un viaggio nella Lecce creativa? Lasciateci il gusto della domanda retorica! E’ possibile! Ed è un viaggio che si presenta lungo, pieno di ascolti e di sorprese. Tante le realtà operanti, tanti i luoghi, tanti i protagonisti.
E’ utile dunque darsi un metodo, tentare di tracciare una mappa, fare i puntamenti alle traiettorie per dare ordine ad un lavoro che vuole essere un reportage su ciò che si muove e vive nella città di Lecce, in quanto creativo, artistico, culturale. Qualità che la connota e che giorno dopo giorno ne diviene la parte più visibile. Necessaria e utile a prefigurare il futuro di una città pienamente terziarizzata che fa della cultura il suo perno di sviluppo.
Botteghe che conservano e reinventano la tradizione dei materiali, piccole sale di associazioni che accolgono istanze e desideri, di carta, di colore, di parole, di gesti. La realtà efficace ed organizzata dei Cantieri Teatrali Koreja e la ricerca saettante e ombrosa di Astragali, le invenzioni organizzative ed editoriali del Cool Club e il mesclado di Zei. Autori, attori, filmakers, grafici, aspiranti e confermati, che attraversano la città con i loro lavori, trafelati ed attenti, sempre pronti a discorrere, a ‘pungere’, a sorprendersi.
Ma procediamo con ordine e scegliamo di incominciare dalle novità.
Da un luogo storico, organico alla città, allenato ad accogliere. Generazioni di ragazzi e di giovani vi si sono formate, hanno imparato a pregare e a guardare. Aprire gli occhi al mondo e ad aprirli alla meraviglia dei film, nel recinto protetto del cinema dell’Antoniano. Personalmente ricordo l’attesa della domenica e sinceramente penso che le ‘mattinate’ godute ai ‘monaci’ siano state quelle più dense di stupore e di serenità. I dolci anni ’60, del tutto possibile, del tutto in divenire, gli anni della speranza.
Sappiamo che è nella storia della istituzione antoniana favorire la socializzazione attraverso le arti, chi non conosce lo Zecchino d’Oro, il coro dell’Antoniano di Bologna e quanti sono i cinema nati nel corpo di una parrocchia per accogliere e dare qualità al tempo della gente.
Ma ciò che avviene a Lecce la ritengo una novità. Oggi (e già da almeno quattro anni) il Cinema Teatro dell’Antoniano si muta in un contenitore di esperienze e di sapienze creative in una interazione e compensazione di arti che lo qualificano come spazio interdisciplinare di educazione allo spettacolo. L’aggregato innovativo nasce intorno all’Associazione Culturale “Antoniano” – Teatro Antoniano di Lecce, fondata e con sapienza guidata da Padre Luigi Aluisi, che propone con la ‘classica’ programmazione della sala cinematografica un nutrito corpus di percorsi formativi e un variegato cartellone di spettacolo. C’è un’immagine prima. Due grandi manifesti progettatti da Vincenzo Zichella, svelano una dinamica operativa articolata che fa formazione e proposta di visione. La musica, la danza, il teatro fanno scuola e parallelamente nutrono la scena cercando intorno, concependo rassegne, concorsi, scambi. Un atto coraggioso, di forte autonomia progettuale che unisce forze, interessi, sensibilità, sollecitando iniziativa e spirito di ‘impresa’. Di avventura meglio, di gioco e di lavoro comune per darsi quotidianità e futuro. Per dare concretezza all’istinto del creare, nello scambio maieutico ed educativo.
La scuola di musica offre percorsi di approccio adeguati all’età e al tipo di formazione richiesta. La direzione artistica è affidata a Irene Scardia, pianista ed autrice di raffinato sentire, già direttrice del laboratorio musicale “L’Orchestrina” e dello straordinario coro Sudivoce. Nella scuola antoniana è affiancata da una rosa di musicisti professionisti, che curano le classi di strumento. Da quest’anno, oltre ai già consolidati corsi di musica classica o moderna (rock, pop, reggae, blues e jazz), ha preso il via una nuova sezione dedicata agli strumenti in uso nella musica popolare con classi di organetto, fisarmonica, tamburi a cornice, canto popolare e armonica a bocca.
Dal desiderio di incontro e di approfondimento sulle tendenze e sugli orientamenti della musica nasce “Suoni a Sud”, una rassegna musicale dedicata alla promozione di gruppi emergenti del panorama nazionale italiano. Per realizzarla l’associazione ha indetto un bando nazionale per la selezione tra i generi rock, world, etnico, blues e jazz. Il cartellone prevede un programma di cinque appuntamenti da gennaio a maggio 2007. Il 13 gennaio,il concerto d’apertura di Ivan Segreto; il 10 febbraio concerto del gruppo selezionato “Shoe’e killin’ worm” da Foggia; il 17 marzo il concerto jazz del secondo gruppo selezionato “Europe Connection”; il 14 aprile spettacolo interdisciplinare di “Irene Scardia Ensemble”; il 4 maggio “Leitmotiv” gruppo di Sava (Ta) emerso dalla selezione; il 19 maggio chiusura della rassegna con il concerto di Diego Mancino.
Lo stesso orientamento anima l’altra sezione dell’Antoniano di Lecce dedicata alla danza. La scuola è diretta dalla coreografa Enza Curto, fondatrice della Compagnia di Teatro Danza Duende. Danza classica, moderna e contemporanea il plaphon delle proposte, ma sappiamo che la vocazione della compagnia e della sua ispiratrice è il teatro danza, quel punto di fusione dove la tecnica si fa espressione gioco fisico, energetico.
E su questa linea si muove la rassegna nazionale di coreografia d’autore “Fioriditesta” che l’Antoniano e Duende promuovono con la finalità di valorizzare l’arte tersicorea ed in particolare la creatività dei giovani coreografi. La rassegna, giunta alla sua seconda edizione, si svolgerà in cinque appuntamenti mensili, ripartiti nel periodo gennaio–maggio 2007, vedrà protagoniste le giovani compagnie che saranno ritenute idonee tra tutte quelle che faranno richiesta di partecipazione. Da questa edizione, gli organizzatori, hanno istituito il “Premio Fioriditesta Videomaker”. La partecipazione è rivolta a compagnie e videomakers italiani che hanno realizzato un video di danza o attinente alla danza. Singolare l’assegnazione del premio che sarà assegnato, tramite votazione, dal pubblico che presenzierà alla serata di proiezione dei video preselezionati da un’apposita Commissione, tra quelli ricevuti.
Dopo due donne e due discipline che hanno ‘pregio’ e desinenza al femminile - e qui l’associazione ha un perfetto equilibrio di ‘quote’ - il teatro, affidato a due navigati teatranti: Salvatore Della Villa attore e regista, fondatore del Teatro Mascaranu e Francesco Ferramosca sapiente narratore ed animatore di ombre, arte appresa alla ‘corte’ di Nicola Savarese, maestro di teatro e di vita. Anche qui percorsi formativi aperti a tutte le età con una stagione dedicata alla prosa ed una rivolta ai ragazzi.
Salvatore Della Villa, per il secondo anno torna alla direzione della scuola teatrale e della IV Rassegna di Prosa del Teatro Antoniano. Il percorso di formazione è rivolto sia a coloro che cercano un primo contatto con il teatro, ma anche a chi, avendo già esperienze in questo campo, desidera incrementare la propria preparazione approfondendo lo stile recitativo, la dizione e l’impostazione della voce. Interessante è il coinvolgimento degli allievi dell’ultimo anno nella messa in opera di proposte utili alla rassegna di prosa. Vivaio di quella che potrà presto divenire la Compagnia Teatrale dell’Antoniano.
La rassegna di prosa si compone di quattro produzioni del Teatro Antoniano e altrettante produzioni ospiti con nomi di rilievo nazionale. I prossimi appuntamenti: il 2 - 3 dicembre, Anna Mazzamauro in “Signorina Silvani… signora, prego!” per la regia di Pino Strabioli; il 27 gennaio in scena la bellissima voce di Pino Ingrosso in “Serenate sincere”; il 2, 3, 4 marzo Salvatore Della Villa presenta “Il grigio” capolavoro affabulatorio di Giorgio Gaber e Sandro Luporini; il 31 marzo e il 1 aprile è la compagnia del Teatro Antoniano a presentare La Buona Novella di Fabrizio De André per la regia di Salvatore Della Villa. A seguire gli appuntamenti con Marco Cavallaro diretto da Claudio Insegno, un omaggio a Pirandello e la chiusura, in maggio, affidata agli allievi della scuola di teatro.
Francesco Ferramosca è il direttore del corso teatrale per ragazzi e della rassegna di teatro ragazzi denominata “Oplà… in scena!”. Il laboratorio è rivolto a bambini dagli 8 agli 11 anni. La chiave è il gioco. Si darà risalto al corpo e alla voce, allo spazio e alla scena, ai ritmi e ai suoni. Si costruirà un personaggio e si conosceranno fiabe e leggende, clown e miti, il teatro di figura e le maschere.
La rassegna, si inaugurerà con uno spettacolo-festa il giorno dell’Epifania, tradizionalmente caro ai bambini. A seguire, il 3 febbraio, “Arcobaleni” spettacolo ideato da Franco Ferramosca, il 24 febbraio, “Signor Rodari” della Compagnia “L’Asina sull’isola” di Reggio Emilia; il 10 marzo, “Arcoiris” della Compagnia “Terrammare Teatro” di Silvia Civilla; il 13 aprile, “Il signor aquilone e la nuvola Olga” della compagnia “TeatroRidotto” di Bologna; infine, il 5 maggio la rassegna si concluderà con “Girotondi e Filastrocche”, lo spettacolo in co-produzione delle compagnie salentine “Teatro le Giravolte” di Aradeo e “Terramare” di Presicce.
Un nutrito programma, tante occasioni. Un’isola, l’Antoniano, che declina la novità di una “sala della comunità” aperta al vento della cultura, che accoglie creativi offrendo loro spazio e temi di confronto. Buon lavoro!
Per ulteriori informazioni rivolgersi presso il Teatro Antoniano, in via Monte San Michele a Lecce. Tel. 0832.392567 o visitare l’esaustivo sito www.auditoriumantonianum.it
MM
E’ utile dunque darsi un metodo, tentare di tracciare una mappa, fare i puntamenti alle traiettorie per dare ordine ad un lavoro che vuole essere un reportage su ciò che si muove e vive nella città di Lecce, in quanto creativo, artistico, culturale. Qualità che la connota e che giorno dopo giorno ne diviene la parte più visibile. Necessaria e utile a prefigurare il futuro di una città pienamente terziarizzata che fa della cultura il suo perno di sviluppo.
Botteghe che conservano e reinventano la tradizione dei materiali, piccole sale di associazioni che accolgono istanze e desideri, di carta, di colore, di parole, di gesti. La realtà efficace ed organizzata dei Cantieri Teatrali Koreja e la ricerca saettante e ombrosa di Astragali, le invenzioni organizzative ed editoriali del Cool Club e il mesclado di Zei. Autori, attori, filmakers, grafici, aspiranti e confermati, che attraversano la città con i loro lavori, trafelati ed attenti, sempre pronti a discorrere, a ‘pungere’, a sorprendersi.
Ma procediamo con ordine e scegliamo di incominciare dalle novità.
Da un luogo storico, organico alla città, allenato ad accogliere. Generazioni di ragazzi e di giovani vi si sono formate, hanno imparato a pregare e a guardare. Aprire gli occhi al mondo e ad aprirli alla meraviglia dei film, nel recinto protetto del cinema dell’Antoniano. Personalmente ricordo l’attesa della domenica e sinceramente penso che le ‘mattinate’ godute ai ‘monaci’ siano state quelle più dense di stupore e di serenità. I dolci anni ’60, del tutto possibile, del tutto in divenire, gli anni della speranza.
Sappiamo che è nella storia della istituzione antoniana favorire la socializzazione attraverso le arti, chi non conosce lo Zecchino d’Oro, il coro dell’Antoniano di Bologna e quanti sono i cinema nati nel corpo di una parrocchia per accogliere e dare qualità al tempo della gente.
Ma ciò che avviene a Lecce la ritengo una novità. Oggi (e già da almeno quattro anni) il Cinema Teatro dell’Antoniano si muta in un contenitore di esperienze e di sapienze creative in una interazione e compensazione di arti che lo qualificano come spazio interdisciplinare di educazione allo spettacolo. L’aggregato innovativo nasce intorno all’Associazione Culturale “Antoniano” – Teatro Antoniano di Lecce, fondata e con sapienza guidata da Padre Luigi Aluisi, che propone con la ‘classica’ programmazione della sala cinematografica un nutrito corpus di percorsi formativi e un variegato cartellone di spettacolo. C’è un’immagine prima. Due grandi manifesti progettatti da Vincenzo Zichella, svelano una dinamica operativa articolata che fa formazione e proposta di visione. La musica, la danza, il teatro fanno scuola e parallelamente nutrono la scena cercando intorno, concependo rassegne, concorsi, scambi. Un atto coraggioso, di forte autonomia progettuale che unisce forze, interessi, sensibilità, sollecitando iniziativa e spirito di ‘impresa’. Di avventura meglio, di gioco e di lavoro comune per darsi quotidianità e futuro. Per dare concretezza all’istinto del creare, nello scambio maieutico ed educativo.
La scuola di musica offre percorsi di approccio adeguati all’età e al tipo di formazione richiesta. La direzione artistica è affidata a Irene Scardia, pianista ed autrice di raffinato sentire, già direttrice del laboratorio musicale “L’Orchestrina” e dello straordinario coro Sudivoce. Nella scuola antoniana è affiancata da una rosa di musicisti professionisti, che curano le classi di strumento. Da quest’anno, oltre ai già consolidati corsi di musica classica o moderna (rock, pop, reggae, blues e jazz), ha preso il via una nuova sezione dedicata agli strumenti in uso nella musica popolare con classi di organetto, fisarmonica, tamburi a cornice, canto popolare e armonica a bocca.
Dal desiderio di incontro e di approfondimento sulle tendenze e sugli orientamenti della musica nasce “Suoni a Sud”, una rassegna musicale dedicata alla promozione di gruppi emergenti del panorama nazionale italiano. Per realizzarla l’associazione ha indetto un bando nazionale per la selezione tra i generi rock, world, etnico, blues e jazz. Il cartellone prevede un programma di cinque appuntamenti da gennaio a maggio 2007. Il 13 gennaio,il concerto d’apertura di Ivan Segreto; il 10 febbraio concerto del gruppo selezionato “Shoe’e killin’ worm” da Foggia; il 17 marzo il concerto jazz del secondo gruppo selezionato “Europe Connection”; il 14 aprile spettacolo interdisciplinare di “Irene Scardia Ensemble”; il 4 maggio “Leitmotiv” gruppo di Sava (Ta) emerso dalla selezione; il 19 maggio chiusura della rassegna con il concerto di Diego Mancino.
Lo stesso orientamento anima l’altra sezione dell’Antoniano di Lecce dedicata alla danza. La scuola è diretta dalla coreografa Enza Curto, fondatrice della Compagnia di Teatro Danza Duende. Danza classica, moderna e contemporanea il plaphon delle proposte, ma sappiamo che la vocazione della compagnia e della sua ispiratrice è il teatro danza, quel punto di fusione dove la tecnica si fa espressione gioco fisico, energetico.
E su questa linea si muove la rassegna nazionale di coreografia d’autore “Fioriditesta” che l’Antoniano e Duende promuovono con la finalità di valorizzare l’arte tersicorea ed in particolare la creatività dei giovani coreografi. La rassegna, giunta alla sua seconda edizione, si svolgerà in cinque appuntamenti mensili, ripartiti nel periodo gennaio–maggio 2007, vedrà protagoniste le giovani compagnie che saranno ritenute idonee tra tutte quelle che faranno richiesta di partecipazione. Da questa edizione, gli organizzatori, hanno istituito il “Premio Fioriditesta Videomaker”. La partecipazione è rivolta a compagnie e videomakers italiani che hanno realizzato un video di danza o attinente alla danza. Singolare l’assegnazione del premio che sarà assegnato, tramite votazione, dal pubblico che presenzierà alla serata di proiezione dei video preselezionati da un’apposita Commissione, tra quelli ricevuti.
Dopo due donne e due discipline che hanno ‘pregio’ e desinenza al femminile - e qui l’associazione ha un perfetto equilibrio di ‘quote’ - il teatro, affidato a due navigati teatranti: Salvatore Della Villa attore e regista, fondatore del Teatro Mascaranu e Francesco Ferramosca sapiente narratore ed animatore di ombre, arte appresa alla ‘corte’ di Nicola Savarese, maestro di teatro e di vita. Anche qui percorsi formativi aperti a tutte le età con una stagione dedicata alla prosa ed una rivolta ai ragazzi.
Salvatore Della Villa, per il secondo anno torna alla direzione della scuola teatrale e della IV Rassegna di Prosa del Teatro Antoniano. Il percorso di formazione è rivolto sia a coloro che cercano un primo contatto con il teatro, ma anche a chi, avendo già esperienze in questo campo, desidera incrementare la propria preparazione approfondendo lo stile recitativo, la dizione e l’impostazione della voce. Interessante è il coinvolgimento degli allievi dell’ultimo anno nella messa in opera di proposte utili alla rassegna di prosa. Vivaio di quella che potrà presto divenire la Compagnia Teatrale dell’Antoniano.
La rassegna di prosa si compone di quattro produzioni del Teatro Antoniano e altrettante produzioni ospiti con nomi di rilievo nazionale. I prossimi appuntamenti: il 2 - 3 dicembre, Anna Mazzamauro in “Signorina Silvani… signora, prego!” per la regia di Pino Strabioli; il 27 gennaio in scena la bellissima voce di Pino Ingrosso in “Serenate sincere”; il 2, 3, 4 marzo Salvatore Della Villa presenta “Il grigio” capolavoro affabulatorio di Giorgio Gaber e Sandro Luporini; il 31 marzo e il 1 aprile è la compagnia del Teatro Antoniano a presentare La Buona Novella di Fabrizio De André per la regia di Salvatore Della Villa. A seguire gli appuntamenti con Marco Cavallaro diretto da Claudio Insegno, un omaggio a Pirandello e la chiusura, in maggio, affidata agli allievi della scuola di teatro.
Francesco Ferramosca è il direttore del corso teatrale per ragazzi e della rassegna di teatro ragazzi denominata “Oplà… in scena!”. Il laboratorio è rivolto a bambini dagli 8 agli 11 anni. La chiave è il gioco. Si darà risalto al corpo e alla voce, allo spazio e alla scena, ai ritmi e ai suoni. Si costruirà un personaggio e si conosceranno fiabe e leggende, clown e miti, il teatro di figura e le maschere.
La rassegna, si inaugurerà con uno spettacolo-festa il giorno dell’Epifania, tradizionalmente caro ai bambini. A seguire, il 3 febbraio, “Arcobaleni” spettacolo ideato da Franco Ferramosca, il 24 febbraio, “Signor Rodari” della Compagnia “L’Asina sull’isola” di Reggio Emilia; il 10 marzo, “Arcoiris” della Compagnia “Terrammare Teatro” di Silvia Civilla; il 13 aprile, “Il signor aquilone e la nuvola Olga” della compagnia “TeatroRidotto” di Bologna; infine, il 5 maggio la rassegna si concluderà con “Girotondi e Filastrocche”, lo spettacolo in co-produzione delle compagnie salentine “Teatro le Giravolte” di Aradeo e “Terramare” di Presicce.
Un nutrito programma, tante occasioni. Un’isola, l’Antoniano, che declina la novità di una “sala della comunità” aperta al vento della cultura, che accoglie creativi offrendo loro spazio e temi di confronto. Buon lavoro!
Per ulteriori informazioni rivolgersi presso il Teatro Antoniano, in via Monte San Michele a Lecce. Tel. 0832.392567 o visitare l’esaustivo sito www.auditoriumantonianum.it
MM
Etichette: cultura, territorio
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